San Salvatore di Fitalia - Feste Patronali

San Salvatore di Fitalia

Messina (ME), Sicilia, Tags: ,

SANTO PATRONO

San Calogero

DATA DELLA FESTA PATRONALE

19-20-21 agosto

DESCRIZIONE DELLA FESTA PATRONALE

19 Agosto Vigilia della festa di S. Calogero.

Inizia la metamorfosi del paese, da piccolo e tranquillo si trasforma in un enorme caos, accoglie senza indugio folle di pellegrini, turisti e commercianti di ogni genere con le loro mercanzie e’ proprio una grande festa in onore del Santo Patrono da cui traspare la personalità calorosa e gioviale dei siciliani che è anche gioia dell’accoglienza.
La mattina della vigilia lo sparo dei mortaretti da il via al grande evento annuale dei fitalesi.
Dopo una S. Messa nel santuario verso le ore 11,00 si muove la prima processione di a “Bambina di San Caloriu”
L’improprio appellativo di “Bambina” e’ dettato esclusivamente dal vestito bianco arricchito con trine che conferisce alla statua sembianze femminile.
Di fatto la statuetta in legno, realizzata nel XVII , è stata scolpita nuda e ne sono evidenti le tracce degli organi genitali maschili, che nel corso degli anni qualche insensato puritano ha provveduto ad asportarli.
Nel pomeriggio verso le 17,00 i sindaci dei comuni appartenenti alla Diocesi di Patti vengono accolti nell’aula consiliare dall’Amministrazione Comunale.
Da qui tutti insieme, seguiti dai loro gonfaloni, si muovono verso il santuario a rendere omaggio a S. Calogero, seguiranno subito dopo la processione delle Sante Reliquie, serbate in una preziosa cassetta d’argento del 1724 ad opera di Pasquale Cipolla, scortate dai Carabinieri in alta uniforme.
E’ una processione dal forte tono solenne che ne sottolinea la grande devozione che l’intero circondario, rappresentato dalle autorità civili e religiose, ha verso il Santo.
All’imbrunire inizia il grande pellegrinaggio. Folle di gente arrivano a piedi risalendo la collina per la “Strada del Pellegrino” arrivano da ogni parte della Provincia, per tutta la notte si sussegue un lento e commovente corteo fino ai piedi del Santo.

20 Agosto Festa di S. Calogero.

E’ giorno di festa, festa del popolo della gente di S. Calogero che copiosa è arrivata durante la notte e continua ancora ad arrivare ai piedi del grande taumaturgo.
Tra suoni di banda, spari di mortaretti, urla, grida e risate, pianti… la marea di gente si accalca nel Santuario per partecipare alla Messa Solenne delle ore 12,00 con il rituale “panegirico su S. Calogero”.
Alla fine della funzione gli occhi si fermano invocanti verso l’artistico altare ligneo da dove dall’alto domina S. Calogero.
Un profondo sentimento di fede, di grande devozione traspare dai visi della gente e sfoga in un tuonante grido di “E gridamu tutti…razii San Caloriu” quando la statua del Santo comincia a muoversi dall’alto della sua inaccessibile nicchia, tramite un rudimentale sistema di argani e timoni, in numerosi sali scendi in cui scompare e ricompare,cosi Gli si dà il tempo per elargire le sue grazie, la banda intona l’inno a lui dedicato che la gente di seguito canta e poi ancora applausi e continui “Gridamu tutti razzii S. Caloriu”
Il momento è fortemente mistico, trasmette una grande emozione il vedere S. Calogero in questo sali- scende e poi comparire sorretto da alcuni fedeli in mezzo alla folla acclamante che si accalca intorno a lui per poterlo anche sfiorare, attraversa tutta la chiesa per giungere alla sua “vara” un’opera barocca tardo 600.
Si muove così la processione sotto il sole cocente d’agosto, la vara attraversa trionfalmente le vie principali del paese seguita da migliaia di fedeli.
Lungo il percorso succede spesso sentire gridare un “Vutomu facci” è il momento in cui la vara torna indietro sono i “Viaggi” che fa S. Calogero, rifacendo più volte lo stesso percorso, si consente al Santo di avere più tempo per esaudire le grazie richieste.
La sera intorno alle venti riparte un’altra processione di S. Calogero ancora per tutta le vie del paese con i tradizionali “Viaggi”.
La processione si conclude verso le 21,00 nella Basilica del SS. Salvatore .
La serata continua con concerti e si conclude con spettacolari giochi pirotecnici.

21 Agosto Festa di S. Calogero “Paesana”.

La comunità fitalese si riappropria del suo Patrono.
La festa durante la giornata ha un tono decisivamente più pacato la sera intorno alle 19 i fedeli ritornano copiosi a stringersi intorno S. Calogero nella Basilica del SS. Salvatore per assistere alla S. Messa subito dopo intorno alle 20,00 si muove la processione per le vie del paese.
Sarà una processione lunga dalla durata imprevedibile, S. Calogero gira per le vie e poi ancora “Viaggi” tanti, più ne fa e più grazie da .
La folla lo segue con fede al ripetuto grido di “Razzi S. Caloriu”.
Alla fine i fedeli esausti lo riaccompagno in chiesa e ancora cantando l’Inno e ripetendo il grido di grazia aspettano che sia innalzato di nuovo sul suo altare.
Anche questa serata viene conclusa con concerti di musica leggera.

Nel corso dell’anno si hanno delle feste cicliche sempre in onore di San Calogero.

5 Febbraio: Processione Penitenziale di San Calogero

Il cinque febbraio di ogni anno al termine di una S. Messa parte la processione penitenziale senza nessun suono di campane, il clero non veste i paramenti sacri, e nella più totale austerità la processione si snoda silenziosa per le vie del paese fino alla Basilica del SS. Salvatore dove viene deposta la “Vara “.
Secondo la tradizione orale la processione è fatta per rievocare un miracolo del Santo.
In un tempo non preciso il paese per giorni venne tormentato da violenti nubifragi che mettevano a rischio l’incolumità dei cittadini. Come unica ancora di salvezza si pensò quindi di uscire la statua del Santo in una processione penitenziale, San Calogero esaudì le preghiere dei suoi fedeli , la pioggia cessò e il paese ne uscì illeso da ogni pericolo di frana.

Domenica successiva al 5 Febbraio: Processione solenne di San Calogero

La domenica successiva dopo la S. Messa delle 9.30 nel Santuario in processione solenne si porta la Reliquia di San Calogero nella Basilica del SS. Salvatore e viene deposta nella gabbietta in ferro battuto sul fercolo alle spalle della statua del Santo si celebra la Messa Solenne alla presenza di una folla di fedeli e delle autorità civili, di seguito si muove la processione tra il suono della banda e lo sparo di mortaretti alternati alle grida d’invocazione dei fedeli con il “ Razzi San Caloriu”. La processione percorre le strade principali del paese si conclude con la deposizione della statua di S. Calogero sull’altare del suo Santuario
La Ultimo Venerdì di Marzo: Processione Penitenziale di S. Calogero
Dopo la S. Messa intorno alle 10,00, nella più completa austerità proprio perché cade sempre nel periodo quaresimale, si svolge anche questa processione. L’itinerario e uguale alla processione del 5 febbraio.

Domenica delle palme: solenne processione con San Calogero e Sant’Antonio di Padova.

E’ una processione alquanto inedita , i fedeli con le palme benedette accompagnano in processione solenne i Protettori S. Calogero e Sant’Antonio di Padova.
Pare che sia a ricordo dell’antica divisione del paese che risale alla risistemazione dei territori della chiesa siciliana a opera della politica Normanna.
Il territorio venne diviso in cinque parti di cui tre quinti assegnati alla giurisdizione feudale del vescovo di Patti e due quinti all’arcivescovo di Messina per “lo spirituale “ e per e il “temporale” all’abbadessa del monastero delle suore benedettine di S.Marco d’Alunzio ,che a sua volta dipendeva dall’Arcivescovado di Monreale.
Questa grande confusione gestionale creo’ ovviamente degli antagonismi tra gli abitanti che in pratica vennero divisi in due parrocchie quella del SS. Salvatore e quella di S. Maria Assunta l’appartenenza alla parrocchia definita venne per nascita e per cognome e durerà fino al 20 dicembre 1828 quando a seguito di un diploma apostolico al pontefice Pio VII, i territori vennero interamente e definitivamente assegnati alla diocesi di Patti.
Nel periodo in cui coesistevano queste due parrocchie si avevano anche due protettori il SS. Salvatore S. Calogero e S. Maria Assunta S. Antonio di Padova.
Per la festa delle Palme a dare più solennità all’avvenimento si portavano in processione anche i Santi Protettori.
La S. Messa delle Benedizione delle palme veniva celebrata contemporaneamente nelle due chiese al termine delle quali si dava corso alla processione che aveva come punto d’incontro una piazzetta del centro storico “ Chianu Majazzenu” oggi Largo Addolorata.
L’incontro spesso esulava dell’espressione religiosa del contesto dando vita a eccessi diatribe per quale Santo dovesse passare per primo.
Per porre fine a questi continui litigi venne sottoscritto nel 1831 un accordo contrattuale in cui durante la processione delle palme i Santi si sarebbero alternati ogni anno nell’ aprire la processione.
Ancora oggi, che le due parrocchie sono state unificate, si adotta questo metodo.
I santi dopo aver percorso in solenne processione le vie principali del paese,arrivati a Piazza S. Calogero vengono allineati e il sacerdote che presenzia alla processione legge una parte del Vangelo, dopo tra ripetuti e continui spari di bombe i Santi vengono accompagnati alle loro rispettive chiese.