581° Corsa dei Buoi
l 14 maggio 2017 torna ad Asigliano Vercellese la Corsa dei buoi per la Festa Patronale di San Vittore.
La voce popolare dice che una peste locale nel 1436 portasse morte e desolazione tra gli uomini e gli animali nel paese; i suoi abitanti disperati chiesero grazia a San Vittore con la promessa di fare correre gli animali più lenti, i buoi, in segno di gioia e gratitudine. Il Santo esaudì queste preghiere e la peste cessò il suo incedere. I primi documenti storici che accennano alla “corsa” risalgono al 1658 scritti da un certo C.A. Bellini, che annota sia la corsa coi carri che la distribuzione del pane.
Altri documenti, li troviamo nell’archivio parrocchiale asiglianese in una relazione fatta dal Parroco don Francesco Bernardino Lanino nel 1770 dove vengono descritti i festeggiamenti a S.Vittore: “dopo messa (Parrocchiale), fanno correre quanto mai si possa dire quattro carri tirati da buoi carichi di pane, quel pane terminata la corsa si benedice (nell’oratorio di S.Vittore) e lo distribuiscono”.
Un altro fattore molto determinante sul mancato accenno delle origini della corsa dei buoi in documenti sono le numerose lotte che la fortezza di Asigliano dovette soccombere nei secoli fino a giungere nell’ultima battaglia del 1545. Infatti, anche in questa contesa è stato distrutto per l’ennesima volta il Comune, quindi la Parrocchia e il Castello dei Signori, che si trovavano ubicati dentro ad essa, quindi eventuali documenti, furono dispersi tra le fiamme.
Con la tradizionale “corsa” non si esaurisce tutta la festa patronale. Il folklore di questa giornata non sminuisce il senso della preghiera e della vocazione verso Colui che dal 1436 è stato eletto Custode della comunità asiglianese. Gli stessi elementi che potrebbero essere, a prima vista profani, acquistano il senso del sacro e diventono dei “segni”.
I BUOI, parte integrante della festa.
IL CARRO TRIONFALE o CARRO DEL PANE vuole continuare la “Grande Messa” celebrata in chiesa. Il pane benedetto viene conservato in tutte le case e riporta al “segno eucaristico”. Per proteggere gli animali dall’afta epizootica nell’anno 2001, per la prima volta il Carro del Pane non era trainato dai buoi ma da un trattore.
IL CERO che viene accolto da una famiglia in rappresentanza di tutto il popolo, è segno della luce. In origine questo grosso Cero pesava 50 chilogrammi, oggi qualche chilo in meno.
I “NASTRI” colorati, infine, e la loro distribuzione sono simboli.
L’INCANTO dei CARRI. La tradizione vuole, nel giorno del sabato che precede la festa patronale, allo scoccare delle ore 12,00 col suono festoso delle campane, che si proceda all’incanto dei carri che daranno vita, di domenica, alla corsa dei buoi per lo scioglimento del voto. Il rito viene celebrato in Municipio alla presenza dei Priori, delle Autorità Comunali capeggiate dal Sindaco e da tutta la popolazione asiglianese che per l’occasione riempie all’inverosimile la sala del Consiglio comunale.