Maropati
FESTA PATRONALE
San Giorgio
DATA DELLA FESTA PATRONALE
Prima domenica di agosto e 23 aprile
DESCRIZIONE DELLA FESTA PATRONALE
Dopo la tradizionale cerimonia dell’incanto tra “schietti”(celibi)e “maritati”, con la quale si stabilisce, in seguito a un’animosa gara di offerte e rilanci in denaro, a chi spetta l’onore di portare la gigantesca statua equestre del santo protettore lungo le vie del paese, ogni anno, da tempo immemorabile, al grido:”Viva San Giorgio!Viva il nostro protettore!”, si dà il via all’inizio dei festeggiamenti in onore di San Giorgio, Patrono del paese.
A Maropati il culto verso San Giorgio è molto antico, in suo onore si celebrano due feste, la festa grande e la festa piccola.
La festa grande di San Giorgio può essere considerata per antonomasia la festa degli emigranti: per loro negli ultimi anni, è stata spostata dalla tradizionale data(prima domenica di luglio) alla prima domenica di agosto.
Più rinomata nella memoria rimane, però, la festa piccola del santo, quella del 23 aprile, perchè legata alle luminarie (focaredi), approntate con la cura delle famiglie dei vari rioni. Fascine di frasche vengono accatastate durante i giorni che precedono la festa, e la sera del 23 , all’ora stabilita, vengono accesi i falò. Inizia una vera e propria gara a saltare le fiamme che si innalzano tra il fumo e le scintille. Ragazzi, giovani e meno giovani, scavalcano i roghi, un tempo al suono dei mandolini, chitarre e ciaramelle, oggi accompagnati dal suono meno melodico di tamburi, piatti e grancasse e dalla vorticosa danza dei due tradizionali giganti di cartapesta, Mata e Grifone. Il tutto sotto gli sguardi degli spettatori dei paesi vicini, che non disdegnano l’offerta di un buon bicchiere di vino delle rinomate vigne di Morvani e Pescano.
Da qualche anno a questa parte, a Maropati, la prima domenica di luglio, si celebra la festa detta dei tre santi in quanto si portano in processione San Giuseppe, Sant’Antonio da Padova e San Francesco da Paola.
In onore di San Rocco, compatrono del paese dal 5 novembre 1987, un tempo si svolgeva una festa sfarzosa e categoricamente settembrina, dopo essere stata soppressa per tanti anni, è stata riproposta, seppur in tono minore, dagli abitanti del paese, dove una volta sorgeva una cappella dedicata al santo.Sono loro che organizzano i festeggiamenti, in genere per l’ultima domenica di agosto e per l’occasione il comitato promotore, distribuisce panini votivi ai fedeli.
La domenica successiva al 13 dicembre, infine, si festeggia Santa Lucia. E’ una solennità religiosa senza attrattive spettacolari delle feste estive, ma è sentita quasi come un tempo e richiama fedeli da tutta la Piana, soprattutto gli abitanti di Giffoni, Feroleto, Plaesano, Anoia e Cinquefondi.Non mancano curiosi e gitanti della domenica, attratti dalla grande fiera, un tempo esclusivamente di bestiame, di animali da cortile e di prodotti tipici calabresi.
Nella frazione di Tritanti il culto verso il protettore S.Atenogene è antichissimo.Intorno all’anno mille esisteva già un convento-santuario dedicato al santo e meta di pellegrinaggi.
Atenogene fu vescovo e subì il martirio in Armenia a Sebaste.La festa, che un tempo si celebrava la terza domenica di luglio, oggi è stata spostata alla seconda domenica di agosto. La processione è anche qui segnata dal cerimoniale tra schietti e maritati. Non mancano i festeggiamenti civili, un tempo fastosi e con la presenza di artisti di fama.
Chiudono i festeggiamenti i caratteristici fuochi pirotecnici che non hanno nulla da invidiare a quelli dei centri più grandi.