Martone
FESTA PATRONALE
San Giorgio
DATA DELLA FESTA PATRONALE
Seconda domenica di agosto e 30 agosto
DESCRIZIONE DELLA FESTA PATRONALE
Sono molte le feste che ogni anno vengono celebrate con appuntamenti sia di carattere religioso che civile.Tra queste merita particolare menzione la festa patronale, organizzata ogni anno la seconda domenica di agosto. In onore di S. Giorgio i martonesi celebrano una grande festa che si protrae per tre giorni durante i quali si balla, si canta e si svolgono diversi giochi e gare.
La più tradizionale delle gare è a ” ntinna”: un grosso fusto di faggio, lungo circa 25 m , abbattuto nei boschi del comune. Il secondo giorno della festa il tronco è trasportato in paese e collocato in piazza Vittorio Emanuele.Alla sommità di questo grande tronco di faccio viene posto un ramo di abete ricoperto di doni prelibati: capicolli, sguti, forme di formaggio. A Ntinna è poi spalmata di grasso di maiale per rendere più difficile la scalata ai ragazzi che partecipano alla gara. Naturalmente che riesce a raggiungere la cima vince tutti i premi. Alla gara di a Ntinna si accenna anche nella canzone “Grazioni i San Giorgio” dove si dice: ” Poi ‘ndiportaru i cujiuri e li sguti supra la vostra ntinna li parati”, e ciò può essere considerata una prova dell’antichità della tradizionale gara.
Questa non è l’unica festa che i martonesi dedicano al santo. Una seconda festa in onore di SanGiorgio, viene celebratail 30 agosto, ma senza festeggiamenti civili. La data torva la sua spiegazione in un fatto storico avvenuro il 1 luglio del 1860. Quel giorno un gruppo di ragazzi siciliani cercò di rapire alcune ragazze martonesi. I martonesi, allora , reagirono con le armi mettendo in pericolo la vita dei rapitori. I giovani siciliani, in seguito, si arruolarono dell’esercito del generale La Marmora e si distinsero per valore tra tutti gli altri, tanto chè il generale si rese disponibile a esaudire ogni loro desiderio. Perciò essi chiesero a La Marmora che Martone venisse bombardata e rasa al suolo. Il generale acconsentì, salvo poi revocare la firma apposta il giorno precedente al 30 agosto. Secondo i Martonesi ciò avvenne per intercessione di San Giorgio. Da allora ogi anno per riconoscenza si celebra il 30 agosto una seconda festa in suo onore. Su questo santo, secono la tradizione, nel III secolo in oriente, le notizie pervenute non sono molte. Si sa solo che durante al persecuzione di Diocleziano, San Giorgio fu vicino ai condannati per incoraggiarli e confortarli. Tale opera di solidarietà e amore, un giorno fu scoperta e San Giorgio fu arrestato e portato d’innanzi all’imperatore che, per costringerlo a rinnegare la fede e a sacrificera agli dei, tentò ogni mezzo a sua disposizione: promesse, incarichi, denaro… Diocleziano lo incitava dicendo: ” piegati al mio volere e agli dei di Roma!”, ma Giorgio, coraggiosamente, rispose: “Sono pronto a rispettare le tue leggi, a servirti in pace ed in guerra, ma non piegherò il ginocchio dinanzi a divinità false che appartengono alla terra e non al cielo!”. Udite queste parole l’imperatore montò su tutte le furie e lo fece decapitare. Era il 23 aprile del 303 d.C.