Vallecorsa
SANTO PATRONO
San Michele Arcangelo
DATA DELLA FESTA PATRONALE
8 Maggio, 31 Luglio, 31 Agosto e dal 19 al 30 Settembre
DESCRIZIONE DELLA FESTA PATRONALE
Il tesoro più prezioso, più amato e venerato che possiede Vallecorsa, è l’artistica e taumaturga statua di San Michele. È il faro di attrazione, il punto focale intorno al quale si snodano da secoli fatti ed avvenimenti per cui Vallecorsa è conosciuta, visitata da forestieri, turisti, pellegrini, persone di ogni ceto sociale. La fede verso questo Santo si perde nella notte dei tempi, coincide con l’avvento in Italia dei Longobardi che diffondevano anche il culto di San Giovanni Battista, ne consegue che il culto di San Michele a Vallecorsa è il più antico e quindi i vallecorsani nell’onorare il loro Santo Patrono vollero che su di ogni porta del paese ci fosse una sua immagine; una delle più importanti e storiche immagini, è il bassorilievo longobardo raffigurante San Michele sulla porta Sant’Angelo. Non si conosce l’autore della statua, non si ha dell’opera nessuna documentazione e ogni deduzione è arbitraria e controvertibile. L’artistico simulacro lo troviamo esposto alla pubblica venerazione la prima volta il 29 settembre 1709. È certo della scuola di incisione di fine 1600, ritenuto i più rinomati secoli della scultura italiana. La statua in legno di (lucino) leccio, è un mirabile capolavoro ove tecnica ed armonia si fondono nell’insieme e nei particolari, nella struttura delle luci e nei suoi vari e delicati colori nel misticismo e nel fascino che ispira. È in atteggiamento di vittoria, di sovrumano amore, di supremo gesto di trionfo. Più che da mano di uomo, si direbbe modellata da mano angelica. L’autore, in detto lavoro, ha toccato un vertice sottile di squisita scultura. Le fattezze purissime, leggiadre, perfette, inimitabili, conquistano l’intelligenza, dominano la coscienza, rapiscono ed esaltano l’essere umano in una zona di eccesso misticismo, in una luce di grande, bello, di sovrumano. Il suo sguardo calmo, sereno, puro, intenso, provoca, sviluppa, accresce, ingigantisce una speranza viva, profonda. Si legge in quegli occhi, che ispirano tanta grazia, un accento che salva, una parola che rischiara, un conforto che solleva, una forza che sostiene, un faro che illumina. La statua è dotata di un elmo in argento con ricami in oro, di sandali in argento dono del Sig. Michele De Mattias padre della Beata Maria D.M., di una spada in oro dono in occasione del 250° anniversario di tutti i Michele con a capo il Dott. Michele Ferrante, di una bilancia in oro dono in occasione del 275° anniversario di tutti i Michele, Michela, Micheline, Angelo, Angela, Arcangelo, Michelangelo, di una spada in argento dono della fam. Luigi Cecio di cui si ignora l’anno, di una bilancia in argento.
CURIOSITA’ SULLA FESTA PATRONALE
CULTO MICAELICO VALLECORSA VI° SECOLO
Il COMITATO di SAN MICHELE è sempre esistito, sotto qualsiasi forma, cammina di pari passo con l’evoluzione del CULTO a SAN MICHELE che si perde nella “notte dei tempi”, tanto che San Michele viene definito “Medico di Vallecorsa” e “Vallecorsa Terra di San Michele”.
Attualmente il COMITATO, è un’organizzazione che ha “unico scopo” incrementare ed accrescere nell’animo dei fedeli l’amore e la devozione verso l’Arcangelo Michele Patronus Principalis, ricercare le origini del Suo Culto, e in particolare, rilevare i momenti salienti del Suo sviluppo in Vallecorsa, organizza i festeggiamenti CIVILI nei mesi in cui è venerato (8 Maggio, 31 Luglio, 31 Agosto e tutto il mese di Settembre), dando una fattiva collaborazione anche nell’organizzare i festeggiamenti RELIGIOSI in comune accordo con il Parroco.
Dal 15 Gennaio 1997 si è costituita l’ ASSOCIAZIONE CULTURALE “COMITATO FESTEGGIAMENTI PATRONALI SAN MICHELE ARCANGELO”.
I Presidenti che si sono succeduti alla guida dell’Associazione sono:
•Iannoni Virgilio (dal 1997 al 21.10.2000)
•Ascolani Massimo (dal 2000 al 28.04.2006)
•Altobelli Gabriele (dal 2006 al 31.01.2010)
•Lauretti Stefano (da gennaio 2010 al ………………)
Cenni Storici
Quale fosse l’originaria struttura architettonica delle tre Chiese parrocchiali non ci è dato sapere.
Di esse conosciamo però la precisa descrizione lasciataci dal vescovo Comparini nel 1599 che prendiamo come punto di riferimento, per individuare le trasformazioni in esse apportate nel corso di questi ultimi quattro secoli.
Dalla descrizione della Chiesa di Sant’Angelo, si deduce che l’abside è rimasta grossomodo identica mentre ha subito una completa trasformazione tutto il resto.
L’ubicazione della sacrestia, alla quale si ascendeva con pochi gradini dopo essere passati per una porta vicino l’altare maggiore, è chiaramente identificabile con quei locali oggi adibiti a deposito di materiale della parrocchia.
Del resto dell’edificio sorretto da due colonne, di cui abbiamo ancora le basi all’esterno dello stesso, e da due porte, una maggiore e l’altra minore, non è rimasto pressoché niente, perché la Chiesa subì numerose profonde trasformazioni di cui l’ultima con la decorazione Nobili Facie per volontà del Cardinale Colonna nel 1624 da come si legge scolpito nella pietra sul portale.
Non si conoscono i motivi, ma è certo che i Colonna hanno voluto legare strettamente il loro nome alla Chiesa di Sant’Angelo e più propriamente al Patrono di Vallecorsa S.Michele Arcangelo.
Nel 1542, infatti, concessero benefici ai “Signori di Festa” per l’apparizione di San Michele e nel 1624 ristrutturarono la già esistente Chiesa del Patrono ampliandola longitudinalmente e decorandola nella cupola di numerosi e meravigliosi affreschi del Monaceloli; rovinati dall’ultima guerra e definitivamente cancellati da un’affrettata esigenza di ricostruzione.
La Chiesa è al centro del paese, ha davanti a sé la “piazza” tradizionale, che ne fa risaltare la sua armoniosa bellezza ed eleganza di stile.
Oggi la facciata, benché nelle grandi linee conservi la struttura dell’antica, tuttavia non raggiunge, nell’insieme, i pregi di quella, tutta in travertino, fatta costruire con magnificenza e grandiosità dal Card. Colonna; poggia su quattro grandi massi di pietra lavorata, da cui si stagliano quattro colonne, coronate da capitelli di ordine dorico; nel centro si apre un’icona, con una scritta: Arcangelorum Principi Devotus Populus, trovata incisa su una pietra durante alcuni lavori di restauro, quindi la statua del Santo Patrono che impugna nella mano destra la spada, mentre la sinistra tende verso il popolo, come per assicurare da sempre a fedeli e intero paese: Io vi proteggo. La statua fu collocata durante i festeggiamenti del 29 Settembre 1900 in sostituzione di un dipinto, collocato a sua volta in sostituzione dell’originaria statua in pietra.
Un ampio cornicione in travertino la percorre in lunghezza, da dove s’innalzano quattro colonne più piccole con nel centro un finestrone, sormontato da un’artistica conchiglia con il messaggio dell’Arcangelo Quis ut Deus e quindi a caratteri cubitali la dicitura: In Onore Di San Michele Arcangelo Protettore Principale Di Vallecorsa.
Un timpano ad arco a tutto sesto, con due grandi pilastri in pietra scalpellata alle estremità danno tono e degna corona al sacro edificio.
Alla sinistra di chi guarda è il campanile, terminante a piramide, racchiuso da un’inferriata da dove si ammira tutta la parte alta del paese e l’estensione della sua pianura; contiene tre campane ben armonizzate nella quantia maggiore, di cui quella centrale chiamata “la michelina” una delle più grandi campane della diocesi, che si destreggiano nei giorni di festa per il loro particolare e tradizionale scampanio in un concerto soave e melodioso.
Non poteva mancare il pubblico orologio con la parte alta un castello in ferro con due campanelle, che richiamano ogni quarto di ora l’antico adagio ruti hora.
Il tutto porge un colpo d’occhio ammirevole a chi si accinge ad entrare nella piazza, tanto che nel liber consiliorum 3° anno della comunità, 19 Aprile, è scritto: ……è detta chiesa sita in piazza et è decoro di questa terra.
All’interno della Chiesa vi si accede per una comoda gradinata che ha nel centro lo stemma di Vallecorsa: tre torri ed un cuore, simboli di bontà e fortezza.
La Chiesa è ad una sola navata con volta a botte da cui emana un senso di spaziale grandiosità, ed appaga lo sguardo in ogni suo punto.
Il presbiterio, sebbene di stile diverso dal corpo della Chiesa (e ciò spiega l’epoca diversa di costruzione) è ampio ed imponente, sovrastato da un’ampia cupola decorata da quattro dipinti che raffigurano i quatto Evangelisti; se non di ottima fattura, sono però molto decorosi, incorniciati da frondosi e lussureggianti rami di alloro, a stucco.
Il tempio è di prevalente stile gotico, come la struttura base delle sacre mura.
Nello sfondo, troneggia imponente la statua del Santo Patrono, entro una nicchia che pur nella semplicità della costruzione, è adornata di marmi pregevoli.
La Chiesa fu solennemente consacrata il 3 maggio 1648 da mons. Pietro Pinto, vescovo di Fondi, e in un bassorilievo posto al lato destro dell’ingresso, vi si legge: templum hoc, quod religionis pietas, beato michaeli archangelo, protectori, sacravit inclyto, ipse consacravit.
Il tesoro più prezioso, più amato e venerato che possiede Vallecorsa, è l’artistica e taumaturga statua di San Michele.
È il faro di attrazione, il punto focale intorno al quale si snodano da secoli fatti ed avvenimenti per cui Vallecorsa è conosciuta, visitata da forestieri, turisti, pellegrini, persone di ogni ceto sociale.
La fede verso questo Santo si perde nella notte dei tempi, coincide con l’avvento in Italia dei Longobardi che diffondevano anche il culto di San Giovanni Battista, ne consegue che il culto di San Michele a Vallecorsa è il più antico e quindi i vallecorsani nell’onorare il loro Santo Patrono vollero che su di ogni porta del paese ci fosse una sua immagine; una delle più importanti e storiche immagini, è il bassorilievo longobardo raffigurante San Michele sulla porta Sant’Angelo.
Non si conosce l’autore della statua, non si ha dell’opera nessuna documentazione e ogni deduzione è arbitraria e controvertibile.
L’artistico simulacro lo troviamo esposto alla pubblica venerazione la prima volta il 29 settembre 1709. È certo della scuola di incisione di fine 1600, ritenuto i più rinomati secoli della scultura italiana.
La statua in legno di (lucino) leccio, è un mirabile capolavoro ove tecnica ed armonia si fondono nell’insieme e nei particolari, nella struttura delle luci e nei suoi vari e delicati colori nel misticismo e nel fascino che ispira.
È in atteggiamento di vittoria, di sovrumano amore, di supremo gesto di trionfo.
Più che da mano di uomo, si direbbe modellata da mano angelica.
L’autore, in detto lavoro, ha toccato un vertice sottile di squisita scultura.
Le fattezze purissime, leggiadre, perfette, inimitabili, conquistano l’intelligenza, dominano la coscienza, rapiscono ed esaltano l’essere umano in una zona di eccesso misticismo, in una luce di grande, bello, di sovrumano.
Il suo sguardo calmo, sereno, puro, intenso, provoca, sviluppa, accresce, ingigantisce una speranza viva, profonda.
Si legge in quegli occhi, che ispirano tanta grazia, un accento che salva, una parola che rischiara, un conforto che solleva, una forza che sostiene, un faro che illumina.
La statua è dotata di un elmo in argento con ricami in oro, di sandali in argento dono del Sig. Michele De Mattias padre della Beata Maria D.M., di una spada in oro dono in occasione del 250° anniversario di tutti i Michele con a capo il Dott. Michele Ferrante, di una bilancia in oro dono in occasione del 275° anniversario di tutti i Michele, Michela, Micheline, Angelo, Angela, Arcangelo, Michelangelo, di una spada in argento dono della fam. Luigi Cecio di cui si ignora l’anno, di una bilancia in argento.
Un altro importante tesoro di questa Chiesa, è il Sacro Corpo del martire
S. Teofilo, di cui il mons. Calcagnini nella S. Visita del 9 luglio 1768 elogia per il suo splendore.
Il corpo è collocato sotto la mensa dell’altare maggiore, fu estratto dalle catacombe nel 1649 e, chiuso in una splendida urna di cristallo con sigillo dell’Eccellentissimo Sacrista Pontificio e donato a questa Chiesa.
Più di proposito ne parla il vescovo mons. Carrara nella S. Visita del 12 dicembre 1741 e successivamente sempre dello stesso tono, ne parlano le altre Sacre Visite successive.
Degno di rilevo artistico sono le due piccole statue lignee della Madonna di Loreto e del Bambino Gesù opere del ‘700, il magnifico quadro di San Francesco Saverio, posto nell’abside e di ignoto autore come un altro quadro posto nell’altare dedicato a Padre Pio da Pietralcina, rappresentante San Bernardino e Sant’Antonio.
La Chiesa è dotata di altre importanti opere di cui l’affresco dell’Addolorata del Sebastiano Conca (Gaeta 1680-Napoli 1764), su cui la Beata Maria Me Mattias pregava, e il polittico dello Jacopo Zucchi (Firenze 1541-Roma 1589), allievo del Vasari, cinque tele ad olio che oltre all’indubbio valore artistico rivestono una notevole importanza per Vallecorsa. nell’attuale disposizione decorano la parete sinistra del presbiterio e sono così disposte: la più grande a forma ottagonale con l’immagine di San Michele che è tra due pannelli di legno pregiato identici per forma e dimensione, su cui trovano posto le altre tele: a sinistra, in alto l’Arcangelo Annunciante, in basso San Sebastiano; a destra, in alto l’Annunciata, in basso Santa Caterina D’Alessandria.
Ogni pannello è inoltre abbellito da una ricca decorazione di intagli e fiorami.
Le tele facevano parte del complesso decorativo dell’organo a sette registri opera del famoso artefice Cesare Catarinozzi del 1722, sfortunatamente perduto durante l’ultimo conflitto bellico.
Un altro tesoro di questa Chiesa sono le Confraternite, che hanno una grossa partecipazione di fedeli.
Sarebbe stato un vuoto imperdonabile, se data la secolare venerazione all’Arcangelo, i nostri avi, non avessero pensato anche a tali istituzioni.
La Confraternita dedicata al Santo Patrono la troviamo già eretta nel 1820, è retta da un preciso statuto; mentre L’Arciconfraternita dell’Orazione e della Buona Morte è molto più antica, eretta in ente morale, con scopi di beneficenza, è governata dagli stessi statuti della Confraternita omonima in Roma, alla quale è aggregata da oltre quattro secoli con bolla 30 maggio 1574 (Mons. Comparini, sacra visita 1599).
La Cappella Musicale “San Michele Arcangelo”, fondata il 25 Settembre 1928 dal M° Rinaldo Bellincampi, è una figura che si staglia gigantesca nella storia della musica vallecorsana e nazionale. Essa fu fondata con scopi prettamente liturgici, a memoria del culto millenario di questa “terra” per San Michele, nel corso degli anni assunse le caratteristiche di un ente pedagocico-musicale.
Il repertorio, rivolto alle varie epoche, si elegge principalmente nelle creazioni polivoche rinascimentali e contemporanee nonché ad un’intensa pratica del canto gregoriano. Fedele allo spirito originario svolge da sempre il servizio liturgico nella Chiesa di Sant’Angelo. Dal 1980 in poi, il M° Bellincampi per sopraggiunta incipiente cecità, ha lasciato la guida della Cappella affidandola al giovane e promettente M° Michele Colandrea che con solerzia e dinamismo, prosegue l’opera musicale. La Cappella M. ha in memoria numerosi concerti e inviti a rassegne di musica polifonica e concerti a fini benefici; ha preso parte alla compilazione antologica del CD “Il Canto Corale”, Lazio Vol.1, i Cd antologici 1996 – 1997, rassegna di Musica Sacra “Corali a Roma e in ultimo l’incisione del CD personale “Il Tempo del Silenzio” dall’Abbazia di Casamari: “Il Canto Gregoriano alle soglie del Terzo Millennio” ed. mus. Erreffe.
Il portale di bronzo, opera del celebre artista Tommaso Gismondi, fu donata nel 1984 durante i solenni festeggiamenti del 275° anniversario dell’esposizione alla pubblica venerazione della statua di San Michele Arcangelo. Il portale e’ composto da sette pannelli, sei di uguale dimensione e uno in alto centrale rappresentante la tradizionale “festa” di Vallecorsa con la figura centrale del Santo in atteggiamento di vittoria con ai suoi piedi il vitello, da un lato la Beata Maria De Mattias e la figura della Madonna, dall’altro il popolo di Vallecorsa in festa.
Negli altri pannelli alcuni passaggi importanti di san Michele nella storia, come: San Michele ferma l’avanzata di Attilla, San Michele indica la strada al popolo ebraico, San Michele guida delle anime, San Michele scaccia Satana dal paradiso, San Michele pesa e giudica le anime.
PROGRAMMA MANIFESTAZIONI
Mercoledì 31 Agosto — 64° Pellegrinaggio a Monte Sant’ Angelo (Fg)
Giovedì 1 Settembre ore 00.00 – Spettacolo Pirotecnico: SETTEMBRE, il mese dell’Arcangelo San Michele
ore 6.00 partecipazione di fedeli alla S. Messa.
Domenica 4 Settembre– in Collaborazione con Auto d’Epoca Vallecorsa Emozioni Classiche IV° Auto e Moto RADUNO
Sabato 17 Settembre—Ore 8.00 Passeggiata a piedi all’EREMO DI SANT’ARCANGELO.
Lunedì 19 Settembre – Ore 20.30 INIZIO SOLENNE NOVENA DI PREPARAZIONE (nei giorni festivi alle ore 19.00)
Venerdì 23 Settembre – GIORNATA DELLA SOLIDARIETA’
Ore 20.00 In memoria di San Pio: “Ecco i reduci del Gargano …”.Omaggio floreale alla Statua di San Pio.
Ore 20,15 SOLENNE NOVENA
Ore 20.45 Racconto di rifugiati politici: la loro storia
Sabato 24 Settembre – Ore 15.00 Salve di spari e Campane a Festa annunceranno l’esposizione ai fedeli della Statua dell’Arcangelo.
Ore 17.00 Apertura Mostra Pittorica dell’Artista Grey Estela ADAMES, in arte “Grey Est”
Sarà esposto e benedetto un quadro raffigurante San Michele il cui ricavato della vendita sarà donato in beneficienza.
Ore 21.00 SERATA GASTRONOMICA in occasione dell’Estate Vallecorsana 2011 Cabaret con Gianluca Giugliarelli di Zelig Off
Domenica 25 Settembre — Ore 11.00 AMMINISTRAZIONE DEL SACRAMENTO DELLA CRESIMA con il nostro Vescovo Diocesano S.E. Rev. ma Mons. Ambrogio Spreafico
Ore 19.00 SOLENNE TRIDUO predicato da Don Andrea Viselli, Vicario Parrocchiale in Amaseno.
Estate Vallecorsana 2011: “Preghiere in Musica”
26 e 27 Settembre – Ore 19.00 SOLENNE TRIDUO predicato da Don Andrea Viselli, Vicario Parrocchiale in Amaseno.
Mercoledì 28 Settembre — Ore 18.30 VESPRI IN ONORE DI S. MICHELE e S. MESSA
Ore 21.30 Adriano Celentano Tribute Band: Ma…. Io non sono Lui !
Adolfo Sebastiani “Lui e gli Amici del Re”
Giovedì 29 Settembre GIORNO DEL GLORIOSO PATRONO SAN MICHELE
Festa della Polizia di Stato
SARANNO ALLESTITI STAND CON MEZZI E TECNOLOGIE DELLA POLIZIA DI STATO.
Ore 5.30 Grande Fiera di Merci lungo la via principale del paese.
Ore 6.00 S. Messa e benedizione della veste Arciconfraternita della “Buona Morte”
Ore 8,00 Arrivo e Sfilata per le vie del paese del PREMIATO CONCERTO BANDISTICO “GIOIA DEL COLLE”.
Omaggio al Monumento ai Caduti della I° e II° Guerra Mondiale.
Ore 9.00 Raduno delle Confraternite di Vallecorsa e dei paesi limitrofi.
Ore 10,00 Tradizionale Incontro in Piazza Sant’Angelo tra il Parroco Don Pawel e il Sindaco di Vallecorsa Michele Antoniani.
Interverranno le Associazioni Religiose, Militari e Civili.
Ore 10,15 Ricevimento dinanzi al Monumento ai Caduti di S.E. Rev. ma Mons. Lorenzo Loppa VESCOVO di Anagni – Alatri
Ore10,30 SOLENNE CONCELEBRAZIONE presieduta dal VESCOVO.
Interverranno in occasione della Festa della Polizia di Stato le autorità Politiche e Militari
Tradizionale ingresso del Vitello, legato all’Apparizione dell’Arcangelo sul Monte Gargano nell’anno 490, offerto dalla Confraternita di “San Michele” e Arciconfraternita della “Buona Morte” con i Priori: Mauro Altobelli e Nando Sacchetti
SEGUIRA’ LA GRANDE PROCESSIONE CON LA STATUA DI SAN MICHELE ARCANGELO PATRONO PRINCIPALE DI VALLECORSA, con l’intervento del Clero, le Confraternite di Vallecorsa, le Confraternite dei paesi limitrofi, le Autorità Comunali con il Gonfalone e il Sindaco, Autorità Militari e Civili, il Popolo, il Premiato Concerto Bandistico “GIOIA DEL COLLE”, il Complesso Bandistico”Giuseppe Verdi”
Vallecorsa – Lenola diretto dal M.° Benedetto Agresta.
Ore 19.00 S. Messa
Ore 21.30 SERATA DI GALA: PREMIATO CONCERTO BANDISTICO “GIOIA DEL COLLE”
Direttore, Concertatore, Maestro JORGE EGEA.
Venerdì 30 Settembre – GIORNATA DEI BAMBINI Ore 11,00 –S.. Messa di Ringraziamento, per tutti gli Oblatori e concittadini residenti all’estero
Ore 15.00 Giochi in Piazza
Ore 19,00- TE DEUM con Benedizione Eucaristica
Ore 21.00 SERATA GASTRONOMICA e musicale
•La Cappella Musicale “San Michele Arcangelo” diretta dal M°. Michele Colandrea curerà i canti nelle Sacre Funzioni
•L’arte Pirotecnica sarà curata dalla “Premiata Fabbrica Fuochi Artificiali ZONFRILLI”
•GLI impianti d’Illuminazione saranno curati dalla “Ditta Angelo Tarquini e Figli”
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Si invita la popolazione ad addobbare finestre e balconi con luci e stendardi.
Il Parroco e Il Comitato esprimono un particolare e doveroso ringraziamento a S.E. Mons. Il Vescovo, alla Polizia di Stato, all’Amm. Comunale, alla Polizia Municipale, , alla Stazione Carabinieri e con animo riconoscente, a tutti coloro che con generosità e spirito di fede contribuiscono al buon esito dei Festeggiamenti al Santo Patrono.
Pellegrinaggio a piedi all’Eremo di Sant’Arcangelo
Nel sinodo romano del 596-601 fine VI° secolo viene più volte menzionato il nome del vescovo Agnello (cfr B. Amante,R. Bianchi citazione da memoria storica e statutarie del ducato di Fondi,a pag. 286) i quali scrivono “..pare che a questo tempo venisse dai longobardi il culto dai Santi da loro prediletti San Michele e San Giovanni Battista, tanto nelle terre soggette che in quelle estranee al loro dominio. Sorsero chiese dedicate a questi Santi, in Terracina, Acquaviva, Lenola, Itri , Vallecorsa..”. Altro documento che attesta il culto micaelico nello stesso periodo viene illustrato dal Conte Colino in “Storia di Fondi”(pag.105- 106) “ …così pure in onore dell’Arcangelo Michele fu eretta una chiesa con monastero, sul monte a sinistra di Campolongo,ai cui piedi nasce una sorgente abbondantissima di fresche e limpide acque detta fontana di Sant’Arcangelo. Anche in Itri e Vallecorsa ed altri paesi circonvicini S. Michele ha i suoi templi ed altari….”
Il sito ritrovato dell’Eremo di Sant’Arcangelo attesta il Culto Micaelico in Vallecorsa tra il V° e VI° secolo, come ci viene illustrato dal Conte Colino in “Storie di Fondi” (cfr pag. 105-106) “….anche in Vallecorsa San Michele ha i Suoi Templi ed Altari”……….
http://www.laportella.net/
Il 12 settembre 2010, una delegazione del Comitato, insieme ad alcuni fedeli, si sono avviati in pellegrinaggio a piedi verso l’Eremo di Sant’Arcangelo.
Date da Ricordare
31 luglio 1796, San Michele muove gli occhi.
A conferma di tanto zelo, sollecitudine, amore dimostrato dal popolo di Vallecorsa, si associava anche il cielo. Dio permetteva un prodigio clamoroso. A tale accaduto si destava un grido unanime per l’intera vallata e per i paesi limitrofi.
A questo annunzio il popolo di Vallecorsa si riversava nel suo tempio, mentre suono di campane, canti di lode, spari di fucili, si udivano da un capo all’altro del pese, riecheggiando e perdendosi nell’immensità della valle.
Il prodigio si protrasse per quattro giorni fino al 3 agosto, potendo tutti osservare come gli occhi del Santo si muovevano ininterrottamente, la fronte si bagnava di sudore, il volto emanava un insolito splendore.
Dai paesi vicini era un infinito accorrere di gente e tutti poterono notare con i propri occhi l’eccezionale avvenimento.
A perpetua memoria dei secoli futuri, si volle che per mezzo di rogito di pubblico Notaio, Domenico Antonio Trapani, si raccogliessero deposizioni di testimoni, i cui atti si conservano nell’Archivio parrocchiale.
La lapide in marmo, posta a destra di chi entra, ricorda l’avvenimento.
Alcune Importanti Tradizioni
La tradizione dell’8 maggio rivestiva i caratteri della straordinarietà, particolarmente per la grande fiera che durava otto giorni. Il Pubblico Consiglio eleggeva due “Signori della fiera”, che avevano compiti di tutto rilievo. Nominavano i “Grascieri”, incaricati di fissare i prezzi dei commestibili, nominavano i “Custodi” delle porte del paese, di cui tenevano presso di se le chiavi, come veri sovrani della comunità’ durante la fiera.
Negli otto giorni del loro incarico svolgevano anche funzioni di giudici baronali, tanto nelle cause civili che criminali; la giurisdizione del Governatore veniva praticamente a cessare.
La festa poi era resa più clamorosa da corse equestri e giuochi olimpici. In tale occasione, per facilitare l’afflusso del bestiame alla fiera, erano liberalizzati tutti i pascoli riservati, in particolare quelli presso le difese.
Questi privilegi furono concessi dall’Eccellentissimo Principe Colonna nel 1542 dietro richiesta popolare per la forte devozione verso l’Arcangelo.
La “Festa” fu resa Ufficiale nello stesso 1542 a tutto il popolo. Con essa si volle rendere più popolare il culto verso il Santo e farlo vivere in ogni famiglia e in ogni cuore. Non è una memoria convenzionale, come vuole celebrarsi in molti luoghi ma s’impone per particolari eventi nuovi e del tutto eccezionali. Abbraccia il periodo che va dal 16 agosto, all’8 maggio dell’anno successivo, e si divide in tre parti: designazione dei “Signori di Festa”, Domini Nundimarum, fatta dal Consiglio Comunale; invito dei “Signori di Festa” alla popolazione; investitura dei pubblici poteri ai “Signori di Festa”, mediante la consegna delle chiavi e del Gonfalone Municipale.
Aspetti specifici: — i “Signori di Festa” devono essere due persone stesso grado e stessa posizione sociale scelti dai magistrati della comunità; si consegna loro un quadro di San Michele, segno di speciale favore e fiducia, da tenere nell’abitazione. Il trasporto di detto quadro è seguito da tutto il popolo tra canti, spari di fucili e suono di campane.
– L’invito di partecipazione deve essere rivolto a tutti i cittadini con la frase:
“San Michele ti invita alla festa!” casa per casa, ed ognuno di essi porta uova, farina, vino, olio … si confezionano dolci, paste, cibarie che vengono distribuiti a ciascuno.
– Il fatto ancora più significativo: vengono dati ai due cittadini i diritti e i poteri delle Autorità locali.
La tradizione della “Festa”, è stato effettuata nel 1952 dalla fam. Sacchetti Agostino e Nardoni Olga di cui si riporta solo un breve cenno di cronaca del tempo:
“Tutto si svolse con ordine e solennità….Vallecorsa tutta vibrata in un solo cuore ….ovunque si presentavano i Signori di Festa con la fatidica frase, una commozione eccezionale, un pianto di tenerezza, un’ovazione di lode all’Arcangelo invadeva gli animi di tutti ….piogge di paste, di fiori, di confetti si riversavano ovunque al loro passaggio ….senza precedenti il concorso di forestieri dai paesi vicini e lontani ….affollatissime le Sacre Funzioni, Confessioni, Comunioni, esercizi di pietà e le serate danzanti nelle piazze …..indescrivibile l’imponente processione con la statua del Patrono l’8 di maggio, con la partecipazione di 27 sacerdoti, di tutte le Confraternite, Associazioni varie, dei cori, delle Autorità civili, militari, Onorevoli e del fastoso corteo del parentado dei Signori di Festa e di una marea di popolo ….il paese tutto pavesato a festa, tra miriadi di lampade elettriche, centinaia e centinaia di palloncini multicolori, suono festoso di campane, spari di bombe presentava un aspetto suggestivo e ammaliante ….e proprio da queste manifestazioni sentite e profonde, il popolo ritrova la forza del suo essere la capacita’ di tornare con gioia e speranza al proprio lavoro e alla lotta della vita sotto la protezione dell’Arcangelo San Michele”.
Il tutto al solo scopo di onorare San Michele che come vuole la leggenda, non mancherà di far sentire il suo compiacimento e la sua partecipazione, magari sotto le vesti di un pescatore come accadde l’ultima volta.
L’ultimo ripristino e rievocazione storica della “Festa” è stato effettuato nel 2009, nell’ambito dei festeggiamenti del 300° anniversario dell’Esposizione alla Pubblica Venerazione del Prodigioso Simulacro di San Michele, ad opera del Comitato Festeggiamenti (Domini Nundinarum) con la valida collaborazione del Comune di Vallecorsa con a capo il Sindaco Michele Antoniani Presidente dei Festeggiamenti del Centenario, come da tradizione, e la Pro-Loco.
Un’altra importante tradizione, entrata nell’animo di ogni vallecorsano, e’ l’offerta di un vitello durante la Messa Solenne del 29 settembre ai piedi della statua di San Michele, a ricordo delle apparizioni dell’Arcangelo sul Monte Gargano.
Il mese di settembre, e’ il mese dedicato da secoli al Santo Protettore.
Il popolo l’ha particolarmente a cuore. Nonostante l’ora incomoda, prima dell’alba, la Chiesa e’ sempre piena, gremita di fedeli, che con tanta fede e fervore partecipa alla Santa Messa e all’ascolto della parola di Dio. Numerosissime le Confessioni, Comunioni; in sostanza è un mese di missione, che prepara in un crescente continuo al 29 settembre, festività dell’Arcangelo. Il mese poi e’ preceduto dal pellegrinaggio al Gargano, la casa madre del culto a San Michele e San Giovanni Rotondo dimora di Padre Pio da Pietralcina.
Indescrivibile la manifestazione popolare con cui i fedeli ormai da circa cinquant’anni il 31 agosto di ogni anno, alla mezzanotte, accolgono i pellegrini di ritorno dal Santuario, si recano in Chiesa, per dare inizio al sacro mese.
ORGANIZZATORE RESPONSABILE
Associazione culturale comitato festeggiamenti patronali “San Michele Arcangelo”
CONTATTI
E-mail: festepatronalivallecorsa@live.it
Sito internet: http://sanmichelevallecorsa.jimdo.com/