Vita
SANTO PATRONO
Madonna di Tagliavia
DATA DELLA FESTA PATRONALE
maggio, nel giorno dell’Ascensione
DESCRIZIONE DELLA FESTA PATRONALE
Oltre ai motivi prettamente religiosi, comuni alle altre feste: gli scampanii, lo sparo dei mortaretti, i vespri, le messe cantate, i tamburini e i giochi pirotecnici, si aggiungono manifestazioni suggestive come la messa di veglia di mezzanotte; la benedizione mattutina degli animali; i pellegrinaggi e la processione solenne serale.
Il momento più grandioso della festa si ha nel pomeriggio del giorno dell’Ascensione, quando la natura degli altri festeggiamenti dà luogo ad una delle manifestazioni più genuine del folklore siciliano. Per le vie del paese procede la Cavalcata, un corteo nel quale procedono i vari ceti: pecorai, cavallari, viticultori, burgisi, deputazione della festa e massarioti. In groppa a muli e cavalli “bardati” a festa recano i loro “prisenti” o simboli, seguiti dal proprio carro: i carretti siciliani, il Carro del vino e delle olive, il Carro dei Burgisi, il carro della deputazione e la Carrozza del pane. Sui balconi e per le strade affollate da migliaia di turisti sono lanciati: confetti, caramelle, olive, bottigliette di vino, frutta secca e i caratteristici “cucciddati” ( il tipico pane della festa, realizzati con farina di grano duro, intagliato a ciambella ricco d’intarsi che richiamano il solco dell’aratro sui campi). Tutto quello che viene distribuito alla folla è preparato nel corso delle settimane che precedono la festa e impegna tutta la comunità dei devoti in un lungo e incessante lavoro. Ad occuparsi della preparazione dei “cucciddati” (circa 40 mila pezzi/ 45 q.li) sono i deputati: essi provvedono a stabilire le giornate e le persone, circa 80, da invitare al taglio del pane e a predisporre il luogo idoneo. Sono le donne del paese che su lunghi tavoli lavorano prima la pasta, formano le ciambelle e procedono infine al taglio del pane ed allo stesso tempo trasmettono alle nuove generazioni l’arte dell’intaglio e l’amore a questa antica tradizione. La maestosa “Carrozza del pane” che chiude la sfilata, viene costruita su un traino, a forma di canestro e tappezzata di rami di alloro e di mortella. Una volta predisposta, alcuni giorni prima, vengono attaccati in maniera simmetrica circa 1500 “cucciddati” ornati al centro con garofani rossi. Troneggia, al centro delle fiancate, un caratteristico pane intagliato avente la forma stilizzata di “M” sormontata da un arco fitto di 12 fiori a simboleggiare le dodici stelle dello stellario della Vergine Maria. Al centro delle fiancate è collocata la M “u nnomu di Maria e un’infinità di “cucciddata” e al centro d’ogni cucciddato un fiore, è l’ ”Infiorata del pane”.
Alla carrozza si attacca una pariglia di buoi ornati con campanelli, nastri multicolore e pennacchi. È la festa dell’Abbondanza ma anche l’espressione del ringraziamento alla Madonna di Tagliavia per il raccolto agricolo, con incluse chiare finalità propiziatorie.
I “cucciddata” rimasti saranno riposti dentro appositi contenitori : “sacchi, carteddi o zimmili” e posti sul carro e il giorno dell’Ascensione (20 maggio 2012), culmine della
festa e dopo la benedizione e nel corso della sfilata, saranno lanciati/offerti alla moltitudine di gente che si trova assiepata lungo le strade e sui balconi.
Così i vitesi intendono ringraziare e propiziare la Madonna per il raccolto della campagna e di tutte le attività produttive.
Alla fine della giornata, a conclusione della sfilata, i fedeli, accompagneranno in processione l’immagine di nostra Signora del S. Rosario di Tagliavia collocata nella “vara processionale” realizzata nel 1905. Sarà il coronamento di tutti i sacrifici, il segno tangibile e indelebile della fede e della devozione che vitesi nutrono nei confronti della Madonna.
Lo spettacolo pirotecnico e/o musicale concluderà la festa che tutto il popolo di Vita tributa alla Madonna di Tagliavia per il giorno dell’Ascensione.